Oggi e’ un giorno come gli altri. Un giorno in cui nulla e’ accaduto, un giorno in cui nulla e’ cambiato. In questo periodo di inquietudine trovare la strada giusta da imboccare e’ alquanto complicata.Non capisco e’ forse non capiro’ mai perche’ la vita e’ a tratti bella a tratti fastidiosa e snervante, tutto cio’ che mi accade e’ il frutto di cio’ che sono o e’ soltanto uno scherzo del destino?
Il destino e’ sempre ricorrente nella mia vita, ci credo ma penso che forse sia meglio non crederci affatto.
Siamo cio’ che vogliamo mi ripeto, in parte e’ vero, ma forse e’ solo un concetto astratto che risiede nella mia mente malata.
In questo periodo prendo nuovamente antidepressivi, il medico me li ha prescritti dopo un altro caso di autolesionismo che alla fine fa parte di me da piu` di 5 anni a questa parte.

Ho tentato il suicidio all’eta’ di 13 anni . In quel periodo frequentavo un liceo che non mi piaceva, i miei avevano scelto per me l`istituto ma non era quello giusto .
Volevo buttarmi dalla palazzina della scuola e ricordo benissimo i pianti da solo su quella terrazza. Un anno fatto di bassi e soltanto bassi momenti.
Quello fu l`inizio della mia vita appesa ad un filo sottile nella mia mente. Sono stato un tipo sempre molto chiuso a casa con i miei familiari e non ho mai avuto amici a cui poter confidare le mie paure o le mie gioie in aperta libertà’.
L`adolescenza e’ un periodo in cui bisogna saper scegliere le persone con cui condividere i momenti liberi, infatti e’ molto pericoloso iniziare a frequentare gente di cui si sa poco o che facciano cose a cui non si e’ abituati.
Da questo punto di vista mi reputo fortunato a meta’,infatti non ho conosciuto bruttissimi ragazzi e anche se ci sono stati momenti in cui ho combinato qualche cosa di cui non posso andare particolarmente fiero alla fine posso ritenermi soddisfatto perché’ ho agito quasi sempre in coerenza con quello che ero e a cui credevo.
Ci sono stati momenti nella mia vita in cui ho pensato veramente di farla finita, perché’ i vari dolori accumulati sembravano davvero non finire mai.E’ buffo e anche stupido pensare che ci sono persone con altri problemi più` gravi dei nostri perché’ in quei momenti i nostri problemi sembrano in più` grandi del mondo.Si diventa egoisti verso gli altri e non si riesce ad essere razionali.
Non sono mai riuscito nel mio intento di farla finita forse perché’ ho un angelo custode che mi protegge veramente bene,o forse perché’ alla fine riesco quasi sempre a sconfiggere questa voglia irrefrenabile di oscurità’.

Crescendo si pensa che quella fase passi, i problemi adolescenziali saranno solo un cattivo ricordo e si arriva ad una eta’in cui la maturità’ e le nuove responsabilità’ fanno scomparire tutte le paure. In parte e’ vero , si e’ troppo impegnati a vivere la frenesia giornaliera che quasi non ci si accorge che alla fine lentamente e giorno per giorno il tempo passa da solo.
Non serve più` suicidarsi, in fondo penso di morire grazie alle mie esperienze , alle persone che incontro lungo il mio cammino e a ciò’ che non riesco a capire.
Come per magia come conseguenza di anni vissuti come una spugna,inizio a sperimentare qualcosa di nuovo che fino a quel momento mi era sconosciuto.
Accumulo, accumulo da anni e ci sono momenti in cui questa rabbia repressa esce fuori. La prima volta che usci’ fuori me lo ricordo bene.
In quel periodo facevo il portiere notturno che già’ di per se e’ un lavoro che non andrebbe fatto per più` di 2 anni.
Beh io lo feci per 5 e infatti il mio orologio biologico era veramente andato a farsi
friggere.Avevo finito una storia molto importante nella mia vita da circa 1 anno e ancora la ferita non si era rimarginata.Dopo un lungo periodo di pausa da relazioni serie mi decisi a conoscere nuovamente una persona con cui iniziare un percorso giorno per giorno. Mesi molto turbati e sfortunatamente non era la persona giusta.
Diventai autolesionista senza neanche capire cosa stavo facendo. Mi tagliai il volto,le mani e ricordo che il sangue che scolava dal mio corpo mi faceva stare bene. Ovviamente era soltanto un illusione momentanea, dopo qualche ora inizi nuovamente a sentirmi frustrato e incazzato con il mondo.
Dopo un periodo in cura tra ospedali e antidepressivi quel momento passo’. Posso dire di avere sperimentato qualcosa di inaspettato e a nulla serve l`aiuto di chi dovrebbe sostenerti in quei momenti perché’ ricordatevi che quando si diventa autolesionisti si diventa anche dei gran bugiardi.
Fa parte della malattia, io mi tagliavo ma nessuno se ne accorse fino a quando decisi di farmi scoprire.
Quello e’ un bel momento per chi e’ autolesionista un po meno per chi scopre questa realtà’ nuova, infatti agli occhi di chi non ha mai pensato di fare una cosa del genere la confusione regna sovrana.
Molti pensano che l`autolesionismo vada di pari passo con il suicidio. Beh io che ho visto tutte e due le realtà’ posso dire che ci sono casi e casi. Il suicida se vuole uccidersi lo fa e premedita il gesto.Chi fa autolesionismo non premedita almeno le prime volte perché’ e’ una cosa istintiva.
Dico le prime volte perché’ poi diventa come una droga e allora cerchi qualcosa che ti permetta di tagliarti e magari te la nascondi.

L`autolesionismo quando vogliamo che sia notato e’ un grido di aiuto , una forma di espressione insana per dire ehi guarda che io sto soffrendo, ho bisogno di te.
Come si sconfigge? Credo che il miglior modo di combattere l` autolesionismo sia quello di riuscire a fare ciò’ che ci piace e cercare di ridurre lo stress al minimo.Lo so non e’ facile e ci vuole una grande forza di volontà’. Non so se gli antidepressivi aiutano, dicono che dovrebbero` migliorare il tono dell`umore in soggetti con crisi depressive.Ma ricordate che non sempre a mio parere chi e’ autolesionista e’ anche depresso.
Curare l`alimentazione e fare dello sport con il conseguente riposo aiuta sicuramente.
Nel momento in cui si e’ colpiti da quella voglia di tagliarsi, fare una passeggiata, telefonare a qualcuno con cui vi trovate a vostro agio parlare sono dei suggerimenti che potrebbero rivelarsi utili.
Avere un cuscino a portata di mano a me non ha aiutato, dicono infatti che in base allo strumento utilizzato per l`autolesionismo si puo’ indirizzare la propria rabbia verso il cuscino invece che verso se stessi. Lessi anche di utilizzare del rossetto o del colore rosso sulla pelle in modo da dare l`illusione che ci sia del sangue ma anche quello con me non ha funzionato.
Ci sono tanti libri che parlano di questo problema , il primo che tutti consigliano e’ di Marilee Strong “a Bright red scream”,
Un urlo rosso sangue nella versione italiana. Un buon inizio per capire l`autolesionismo.
Ascoltate voi stessi , chiedete aiuto,leggete sull` argomento e non abbiate paura di nascondere i vostri tagli. Anzi vi diro’ che nel momento in cui cessate di nasconderli significa che siete pronti per parlare con il resto del mondo, siete pronti e decisi di smettere e iniziare ad amare il vostro corpo.
Non vi posso dire che e’ un percorso facile e potreste avere anche delle ricadute. Io le ho avute, sono delle inquietudini color rosso sangue che vanno e vengono dentro di me, dentro la mia mente.
Un percorso interiore che giorno per giorno va fatto e che faccio.
Non abbiate paura non siete soli.